Non vi ho più tediato con i miei allenamenti podistici ma non sinifica che io abbia smesso di correre: dopo la prima mezza maratona a settembre mi sono infortunato prima ad una coscia e poi ad un polpaccio tra ottobre e novembre, ne sono uscito solo dopo gennaio e mi sono rimesso ad allenarmi seriamente tornando vicino ma non troppo alla forma che avevo cinque mesi fa.
Adesso sono in uno stato di grazia inconsueto: non ho dolori, speriamo per parecchio e non vorrei scrivere le ultime parole famose, e corro bene fino ai 20 km. E qui la grazia finisce perchè sto sperimentando la sensazione molto poco piacevole della fine della benzina: il mio serbatoio biologico, nonostante sia ben alimentato, termina le riserve ed io ogni volta mi ritrovo del tutto svuotato e mi devo fermare.
La sensazione è difficile da spiegare a chi non fa sport di endurance perchè una cosa del genere non ti capita mai giocando a calcio o sport simili, normalmente sei affaticato, stanco, spompato, distrutto ma non è la stessa cosa di aver finito il carburante! Nel caso della corsa ti ritrovi esattamente come un auto che finisce il carburante, piantato in mezzo alla strada e nemmeno dolorante o stanco ma senza benza! Tecnicamente viene chiamato "il muro" e di solito si sperimenta dopo i 30 km. Davvero difficile trovare altri esempi e anche abbastanza frustrante, d'altronde ho sperimentato ogni tipo di sofferenza in questo sport e dovevo provare anche questa: non intendo prendere "pompe" chimiche o integratori perchè voglio arrivare dove posso con le mie sole forze quindi vediamo se perseverando e magari prendendo qualche vitamina in più, oltre alle arance una compressa magari ma nulla di più, le cose cambiano.
A proposito di perseveranza in questi giorni mi sento come Michelangelo: le dovute distanze perchè io, ahimè, non ho scolpito la Pietà a 23 anni e nemmeno il David a 25, non credo di poter progettare nemmeno una cupola di carta, però il signor Buonarroti quando assunse malvolentieri il compito di dipingere la cappella Sistina, non solo non era il migliore nella tecnica dell'affresco ma era davvero mediocre (non lo dico io sia chiaro) però con la pratica e la perseveranza diventò bravissimo ed i risultati li ammiriamo tutti... devo avere una foto a proposito:
Adesso sono in uno stato di grazia inconsueto: non ho dolori, speriamo per parecchio e non vorrei scrivere le ultime parole famose, e corro bene fino ai 20 km. E qui la grazia finisce perchè sto sperimentando la sensazione molto poco piacevole della fine della benzina: il mio serbatoio biologico, nonostante sia ben alimentato, termina le riserve ed io ogni volta mi ritrovo del tutto svuotato e mi devo fermare.
La sensazione è difficile da spiegare a chi non fa sport di endurance perchè una cosa del genere non ti capita mai giocando a calcio o sport simili, normalmente sei affaticato, stanco, spompato, distrutto ma non è la stessa cosa di aver finito il carburante! Nel caso della corsa ti ritrovi esattamente come un auto che finisce il carburante, piantato in mezzo alla strada e nemmeno dolorante o stanco ma senza benza! Tecnicamente viene chiamato "il muro" e di solito si sperimenta dopo i 30 km. Davvero difficile trovare altri esempi e anche abbastanza frustrante, d'altronde ho sperimentato ogni tipo di sofferenza in questo sport e dovevo provare anche questa: non intendo prendere "pompe" chimiche o integratori perchè voglio arrivare dove posso con le mie sole forze quindi vediamo se perseverando e magari prendendo qualche vitamina in più, oltre alle arance una compressa magari ma nulla di più, le cose cambiano.
A proposito di perseveranza in questi giorni mi sento come Michelangelo: le dovute distanze perchè io, ahimè, non ho scolpito la Pietà a 23 anni e nemmeno il David a 25, non credo di poter progettare nemmeno una cupola di carta, però il signor Buonarroti quando assunse malvolentieri il compito di dipingere la cappella Sistina, non solo non era il migliore nella tecnica dell'affresco ma era davvero mediocre (non lo dico io sia chiaro) però con la pratica e la perseveranza diventò bravissimo ed i risultati li ammiriamo tutti... devo avere una foto a proposito:
Ebbene la mia perseveranza, osservazione e pratica della corsa mi ha portato a questo: sono andato al negozio a cambiare le scarpe, credevo di dover prendere un modello che si chiama "kayano", con deciso supporto anti-pronazione (senza essere troppo tecnici, si tratta di un supporto interno all'intersuola che modifica l'appoggio del piede compensando le varie storture delle gambe come il varismo) e molto ammortizzate, invece la visita (i commessi del negozio se ne sono accorti anche a occhio nudo) ha evidenziato che non ho più bisogno di supporti!
Ebbene si, impegnandomi a chiedere lumi agli esperti, a studiare libri e pubblicazioni e soprattutto a correre (per quasi 1700 km) e anche camminare e stare fermo pensando a come dovevo appoggiare i piedi, sono arrivato a modificare l'appoggio e compensare le mie stortaggini e adesso non mi serve più l'aiuto delle scarpe.
Si tratta di una piccola soddisfazione perchè vuol dire che finora ho fatto bene e la mia tecnica di corsa è buona... e quindi mi concedo il pavoneggiamento.
Ebbene si, impegnandomi a chiedere lumi agli esperti, a studiare libri e pubblicazioni e soprattutto a correre (per quasi 1700 km) e anche camminare e stare fermo pensando a come dovevo appoggiare i piedi, sono arrivato a modificare l'appoggio e compensare le mie stortaggini e adesso non mi serve più l'aiuto delle scarpe.
Si tratta di una piccola soddisfazione perchè vuol dire che finora ho fatto bene e la mia tecnica di corsa è buona... e quindi mi concedo il pavoneggiamento.